L'Università del Salento (ex Università degli studi di Lecce, Italy) è soggetto costituente dell’Agenzia ed annovera varie strutture di ricerca di eccellenza a livello nazionale ed internazionale. LA STORIA DELL'UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI LECCE L'Università del Salento nasce ufficialmente sul finire dell'anno 1955, con l'istituzione della Facoltà di Magistero. A questa segue, nel 1957 la Facoltà di Lettere e Filosofia. Per avere un riconoscimento giuridico bisognerà però aspettare il 1959. Nel 1967 si aggiungerà alle prime due Facoltà quella di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, e nel corso dello stesso anno accademico l'Università del Salento diventerà finalmente università statale. Nel 1987 nasce la Facoltà di Economia e dal 1990 in poi sorgono le Facoltà di Ingegneria, Beni Culturali, Lingue e Letterature Straniere, Scienze della Formazione e Giurisprudenza. Nel 1995, invece, viene soppressa la Facoltà di Magistero.
L'Università di Lecce (Lecce, Italy) è soggetto costituente dell’Agenzia ed annovera varie strutture di ricerca di eccellenza a livello nazionale ed internazionale quali:
Scuola di Specializzazione in Archeologia Classica e Medievale:
CACT, Center for Advanced Computing Tecnology afferente all’ISUFI
LA STORIA DELL'UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI LECCE L'Università del Salento nasce ufficialmente sul finire dell'anno 1955, con l'istituzione della Facoltà di Magistero. A questa segue, nel 1957 la Facoltà di Lettere e Filosofia. Per avere un riconoscimento giuridico bisognerà però aspettare il 1959.
Nel 1967 si aggiungerà alle prime due Facoltà quella di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, e nel corso dello stesso anno accademico l'Università del Salento diventerà finalmente università statale.
Nel 1987 nasce la Facoltà di Economia e dal 1990 in poi sorgono le Facoltà di Ingegneria, Beni Culturali, Lingue e Letterature Straniere, Scienze della Formazione e Giurisprudenza. Nel 1995, invece, viene soppressa la Facoltà di Magistero.
Per rintracciare i primi fermenti culturali e le prime spinte alla nascita di un centro di istruzione superiore in Terra d'Otranto bisogna risalire alla fine del XVIII secolo. Nel 1767, infatti, con l'espulsione dei Gesuiti dal Regno di Napoli, voluta da Ferdinando IV, e con la relativa chiusura degli Istituti da loro fondati e gestiti, si ha una spinta in senso laico e illuminista alla gestione dell'istruzione da parte dello Stato.
A Lecce, in particolare, i Gesuiti, sotto l'impulso di padre Bernardino Realino avevano realizzato opere assistenziali e istituti d'istruzione, facendo del Collegio leccese, insieme a quello di Taranto un centro di cultura fiorente, con le cattedre di Letteratura italiana, latina e greca, a cui si aggiunsero in seguito i corsi di filosofia speculativa e scolastica, etica e teologia. Con l'espulsione dei Gesuiti nascono a Lecce e in tutta Terra d'Otranto numerose scuole regie e i collegi-convitti di Lecce, Brindisi e Taranto, di cui quello di Lecce era il più ricco di insegnamenti.
Dal proliferare delle scuole e dei collegi all'intensificarsi delle richieste per l'istituzione di una Regia università durante i primi decenni del 1800, il passo è breve. Ma le aspettative della borghesia cittadina che desiderava un'istruzione universitaria, o, come veniva detta, "sublime", venivano regolarmente disattese.
Dopo i moti democratici del '20-21 e del '48, i Borboni attuano un giro di vite intorno all'istruzione superiore nella capitale, temendo che i giovani studenti potessero essere portatori di idee liberali giudicate pericolose. Nel 1852 il Collegio leccese, ritornato sotto la direzione dei Gesuiti, viene trasformato in Regio Liceo, dove comunque gli studenti non possono ottenere la laurea, che devono discutere presso l'Università di Napoli. Questa situazione rimane immutata fino all'Unità d'Italia.
Unità d'Italia che porterà poi all'inabissarsi delle aspettative di istruzione superiore in tutto il meridione d'Italia. Una politica fortemente accentratrice, infatti, che vedeva in Napoli e in tutto il sud il pericolo di una restaurazione Borbonica, e un freno alla crescita culturale del Paese, portò alla soppressione di quasi tutte le Università, e all'esclusione dei Licei dalla possibilità di impartire un'istruzione di tipo superiore.
La situazione del Liceo di Lecce, che si vede soppresse tutte le cattedre, regredendo quindi alla possibilità di impartire esclusivamente un'istruzione secondaria e non superiore, riflette la situazione generale del Capoluogo di terra d'Otranto, che vede un decremento demografico a differenza degli altri centri, come Brindisi, Taranto e Bari.
Tuttavia, nel 1869, grazie all'interessamento del prefetto Winspeare, dell'Amministrazione provinciale e di alcuni intellettuali leccesi, tra cui Vitaliano Pizzolante, Lecce riesce ad ottenere un Ateneo di Scienze Legali, le cui attività prendono il via ufficialmente il 18 giugno del 1869 nei locali dell'ex monastero di S. Chiara. Rettore dell'Ateneo è eletto Vitaliano Pizzolante, vice rettore Leonardo Stampacchia. Purtroppo l'avventura universitaria di Lecce avrà vita breve, e dopo solo due anni di attività, l'Ateneo di Scienze Sociali chiuderà i battenti.
La situazione leccese non cambierà fino al secondo dopoguerra, peggiorando, anzi, dopo la nascita, nel primo decennio del 1900, dell'Università degli Studi di Bari, che si pone come centro culturale principale di Puglia. Fino agli anni cinquanta del secolo scorso, infatti, tutte le istanze, che si facevano sempre più calzanti, per l'istituzione a Lecce di una sede universitaria, venivano regolarmente deluse.
Nell'aprile-maggio del 1955 nasce su iniziativa dell'Amministrazione provinciale leccese, un Consorzio universitario, al quale aderiscono oltre alla Provincia di Lecce, altri Enti e quasi tutti i comuni della provincia. Lo scopo del Consorzio è quello di favorire la nascita di un Istituto autonomo di Magistero, a carico del Consorzio, nell'attesa del riconoscimento giuridico nelle forme della parificazione o della statalizzazione.
Il 22 novembre 1955 iniziano le lezioni. Quattro i corsi previsti: Materie letterarie, Pedagogia, Lingue straniere, Vigilanza scolastica.
Come abbiamo visto il riconoscimento giuridico arriverà nel 1959, allo scadere dei primi quattro anni di corsi, per permettere agli studenti di avere un titolo valido e spendibile.
La definitiva statalizzazione avverrà infine nell'anno accademico 1967-68, con l'istituzione della terza Facoltà, quella di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali. Fin dalla sua nascita la Facoltà è stata fortemente orientata in campo matematico verso le ricerche in analisi matematica e in campo fisico verso le ricerche in astrofisica e fisica teorica.
Nel 1987 nasce la Facoltà di Scienze Economico-Bancarie, oggi Economia e Commercio che si propone di formare manager, consulenti e giuristi d'impresa adeguando l'offerta formativa alle necessità dell'economia del territorio.
La Facoltà di Ingegneria verrà istituita nell'anno accademico 1990/91.
L'obiettivo generale della Facoltà è quello di formare figure professionali qualificate per impostare, svolgere e gestire attività di progettazione anche complesse e per promuovere e sviluppare l'innovazione.
La Facoltà di Lingue nasce nel 1995 come trasformazione del Corso di laurea in Lingue e Letterature straniere in seguito alla soppressione della Facoltà di Magistero. Con i suoi corsi di studio la Facoltà di Lingue fornisce agli studenti le competenze scientifico professionali necessarie per operare oltre che nella scuola di ogni ordine e grado, nell'editoria, nel turismo, nei rapporti internazionali, nell'informazione.
Nel 1997 nasce la Facoltà di Beni Culturali, i cui obiettivi formativi prevedono il possesso di una buona formazione di base e di un adeguato spettro di conoscenze e di competenze nei vari settori dei beni culturali, nonché di adeguate competenze in materia di legislazione e amministrazione specifiche, di abilità nell'uso dei principali strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza.
Lo stesso anno viene istituita anche la Facoltà di Scienze della Formazione che si pone come una realtà nuova rispetto alle Facoltà umanistiche tradizionali sia per l'offerta formativa sia per ciò che concerne le possibilità di lavoro.
La Facoltà di Giurisprudenza, nata nel 1998, si articola in tre indirizzi: classico, amministrativo e di impresa. La caratterizzazione dei piani di studio cerca di coniugare gli studi giuridici di impianto classico con percorsi formativi a contenuto innovativo collegati alle nuove professionalità richieste dal mercato del lavoro.
Dai 77 iscritti del 1955, si è passati agli oltre 27.000 di oggi. I maggiori incrementi nelle iscrizioni si sono avuti in corrispondenza della nascita delle Facoltà di Scienze MMFFNN e di Economia. L'istituzione delle altre facoltà non provoca invece un evidente incremento nel numero totale degli studenti perché si colloca in un generale trend positivo di crescita e perché a volte i corsi di studio sono preesistenti alla nascita delle nuove facoltà, come nel caso di Lingue.
Negli ultimi anni si è avuta una rapidissima crescita dell'ateneo salentino, sia da un punto di vista dell' offerta formativa che da un punto di vista del numero degli studenti.
LA STORIA DELL'UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI LECCE L'Università del Salento nasce ufficialmente sul finire dell'anno 1955, con l'istituzione della Facoltà di Magistero. A questa segue, nel 1957 la Facoltà di Lettere e Filosofia. Per avere un riconoscimento giuridico bisognerà però aspettare il 1959.
Nel 1967 si aggiungerà alle prime due Facoltà quella di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, e nel corso dello stesso anno accademico l'Università del Salento diventerà finalmente università statale.
Nel 1987 nasce la Facoltà di Economia e dal 1990 in poi sorgono le Facoltà di Ingegneria, Beni Culturali, Lingue e Letterature Straniere, Scienze della Formazione e Giurisprudenza. Nel 1995, invece, viene soppressa la Facoltà di Magistero.
Per rintracciare i primi fermenti culturali e le prime spinte alla nascita di un centro di istruzione superiore in Terra d'Otranto bisogna risalire alla fine del XVIII secolo. Nel 1767, infatti, con l'espulsione dei Gesuiti dal Regno di Napoli, voluta da Ferdinando IV, e con la relativa chiusura degli Istituti da loro fondati e gestiti, si ha una spinta in senso laico e illuminista alla gestione dell'istruzione da parte dello Stato.
A Lecce, in particolare, i Gesuiti, sotto l'impulso di padre Bernardino Realino avevano realizzato opere assistenziali e istituti d'istruzione, facendo del Collegio leccese, insieme a quello di Taranto un centro di cultura fiorente, con le cattedre di Letteratura italiana, latina e greca, a cui si aggiunsero in seguito i corsi di filosofia speculativa e scolastica, etica e teologia. Con l'espulsione dei Gesuiti nascono a Lecce e in tutta Terra d'Otranto numerose scuole regie e i collegi-convitti di Lecce, Brindisi e Taranto, di cui quello di Lecce era il più ricco di insegnamenti.
Dal proliferare delle scuole e dei collegi all'intensificarsi delle richieste per l'istituzione di una Regia università durante i primi decenni del 1800, il passo è breve. Ma le aspettative della borghesia cittadina che desiderava un'istruzione universitaria, o, come veniva detta, "sublime", venivano regolarmente disattese.
Dopo i moti democratici del '20-21 e del '48, i Borboni attuano un giro di vite intorno all'istruzione superiore nella capitale, temendo che i giovani studenti potessero essere portatori di idee liberali giudicate pericolose. Nel 1852 il Collegio leccese, ritornato sotto la direzione dei Gesuiti, viene trasformato in Regio Liceo, dove comunque gli studenti non possono ottenere la laurea, che devono discutere presso l'Università di Napoli. Questa situazione rimane immutata fino all'Unità d'Italia.
Unità d'Italia che porterà poi all'inabissarsi delle aspettative di istruzione superiore in tutto il meridione d'Italia. Una politica fortemente accentratrice, infatti, che vedeva in Napoli e in tutto il sud il pericolo di una restaurazione Borbonica, e un freno alla crescita culturale del Paese, portò alla soppressione di quasi tutte le Università, e all'esclusione dei Licei dalla possibilità di impartire un'istruzione di tipo superiore.
La situazione del Liceo di Lecce, che si vede soppresse tutte le cattedre, regredendo quindi alla possibilità di impartire esclusivamente un'istruzione secondaria e non superiore, riflette la situazione generale del Capoluogo di terra d'Otranto, che vede un decremento demografico a differenza degli altri centri, come Brindisi, Taranto e Bari.
Tuttavia, nel 1869, grazie all'interessamento del prefetto Winspeare, dell'Amministrazione provinciale e di alcuni intellettuali leccesi, tra cui Vitaliano Pizzolante, Lecce riesce ad ottenere un Ateneo di Scienze Legali, le cui attività prendono il via ufficialmente il 18 giugno del 1869 nei locali dell'ex monastero di S. Chiara. Rettore dell'Ateneo è eletto Vitaliano Pizzolante, vice rettore Leonardo Stampacchia. Purtroppo l'avventura universitaria di Lecce avrà vita breve, e dopo solo due anni di attività, l'Ateneo di Scienze Sociali chiuderà i battenti.
La situazione leccese non cambierà fino al secondo dopoguerra, peggiorando, anzi, dopo la nascita, nel primo decennio del 1900, dell'Università degli Studi di Bari, che si pone come centro culturale principale di Puglia. Fino agli anni cinquanta del secolo scorso, infatti, tutte le istanze, che si facevano sempre più calzanti, per l'istituzione a Lecce di una sede universitaria, venivano regolarmente deluse.
Nell'aprile-maggio del 1955 nasce su iniziativa dell'Amministrazione provinciale leccese, un Consorzio universitario, al quale aderiscono oltre alla Provincia di Lecce, altri Enti e quasi tutti i comuni della provincia. Lo scopo del Consorzio è quello di favorire la nascita di un Istituto autonomo di Magistero, a carico del Consorzio, nell'attesa del riconoscimento giuridico nelle forme della parificazione o della statalizzazione.
Il 22 novembre 1955 iniziano le lezioni. Quattro i corsi previsti: Materie letterarie, Pedagogia, Lingue straniere, Vigilanza scolastica.
Come abbiamo visto il riconoscimento giuridico arriverà nel 1959, allo scadere dei primi quattro anni di corsi, per permettere agli studenti di avere un titolo valido e spendibile.
La definitiva statalizzazione avverrà infine nell'anno accademico 1967-68, con l'istituzione della terza Facoltà, quella di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali. Fin dalla sua nascita la Facoltà è stata fortemente orientata in campo matematico verso le ricerche in analisi matematica e in campo fisico verso le ricerche in astrofisica e fisica teorica.
Nel 1987 nasce la Facoltà di Scienze Economico-Bancarie, oggi Economia e Commercio che si propone di formare manager, consulenti e giuristi d'impresa adeguando l'offerta formativa alle necessità dell'economia del territorio.
La Facoltà di Ingegneria verrà istituita nell'anno accademico 1990/91.
L'obiettivo generale della Facoltà è quello di formare figure professionali qualificate per impostare, svolgere e gestire attività di progettazione anche complesse e per promuovere e sviluppare l'innovazione.
La Facoltà di Lingue nasce nel 1995 come trasformazione del Corso di laurea in Lingue e Letterature straniere in seguito alla soppressione della Facoltà di Magistero. Con i suoi corsi di studio la Facoltà di Lingue fornisce agli studenti le competenze scientifico professionali necessarie per operare oltre che nella scuola di ogni ordine e grado, nell'editoria, nel turismo, nei rapporti internazionali, nell'informazione.
Nel 1997 nasce la Facoltà di Beni Culturali, i cui obiettivi formativi prevedono il possesso di una buona formazione di base e di un adeguato spettro di conoscenze e di competenze nei vari settori dei beni culturali, nonché di adeguate competenze in materia di legislazione e amministrazione specifiche, di abilità nell'uso dei principali strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza.
Lo stesso anno viene istituita anche la Facoltà di Scienze della Formazione che si pone come una realtà nuova rispetto alle Facoltà umanistiche tradizionali sia per l'offerta formativa sia per ciò che concerne le possibilità di lavoro.
La Facoltà di Giurisprudenza, nata nel 1998, si articola in tre indirizzi: classico, amministrativo e di impresa. La caratterizzazione dei piani di studio cerca di coniugare gli studi giuridici di impianto classico con percorsi formativi a contenuto innovativo collegati alle nuove professionalità richieste dal mercato del lavoro.
Dai 77 iscritti del 1955, si è passati agli oltre 27.000 di oggi. I maggiori incrementi nelle iscrizioni si sono avuti in corrispondenza della nascita delle Facoltà di Scienze MMFFNN e di Economia. L'istituzione delle altre facoltà non provoca invece un evidente incremento nel numero totale degli studenti perché si colloca in un generale trend positivo di crescita e perché a volte i corsi di studio sono preesistenti alla nascita delle nuove facoltà, come nel caso di Lingue.
Negli ultimi anni si è avuta una rapidissima crescita dell'ateneo salentino, sia da un punto di vista dell' offerta formativa che da un punto di vista del numero degli studenti.
www.unisalento.it