Preziosi libri, documenti e pergamene, dal medioevo all‘età barocca, saranno da domani in mostra nel monastero di San Giovanni Evangelista
Si svela alla città il «tesoro» delle suore Benedettine
Le Benedettine svelano i loro tesori. Da domani sino al 7 gennaio 2007, il monastero di san Giovanni Evangelista apre - per la prima volta - le porte al pubblico. In esposizione antiche pergamene risalenti al medioevo e all‘età barocca. Un appuntamento per riscoprire le radici più profonde e segrete della storia e della cultura della città. La mostra, dal titolo «Carte per la vita e carte per la storia: le Benedettine in Lecce tra Medioevo ed età barocca», è organizzata dal Comune di Lecce e dal monastero, in collaborazione con l‘Agenzia per il patrimonio culturale euromediterraneo e vanta l‘alto patrocinio del Presidente della Repubblica e delle più importanti istituzionali nazionali e locali. Unica nel suo genere per la ricchezza ed il valore dei documenti, è stata concepita, dopo ben due anni di ricerche, come un viaggio alla scoperta di una memoria ormai dimenticata, ma necessaria per ricostruire l‘evoluzione della storia. Il percorso si snoda attraverso tre itinerari intrecciati tra loro. La prima sezione, curata da Antonio De Meo e Roberta Dell‘Anna, espone cinque antichissime pergamene, selezionate fra le 88 rinvenute. Con l‘obiettivo di illustrare gli interscambi tra il monastero e le autorità pubbliche, dal tempo della sua fondazione al Quattrocento. La seconda parte è dedicata ai documenti relativi alla attività del monastero a partire dall‘età medioevale, che testimoniano il rapporto con il territorio e la società fino ai nostri giorni. Sono tre le fonti prescelte dalla curatrice Rosellina D‘Arpe: due Libri introitus et exitus del 1776 e 1778 ed una platea del 1691. Nei primi due si ritrova una puntuale e precisa registrazione delle spese «minute» e delle entrate provenienti da beni immobili del monastero; la platea, invece, attiene ad una descrizione analitica dei possedimenti censiti nell‘anno di riferimento. Infine, la terza sezione, curata da Giuseppe Miccolis, completa l‘indagine conoscitiva. In esposizione sette libri, il cui esame testimonia come l‘istituzione non fosse solo e semplicemente un centro di diffusione religiosa, ma anche un importante nucleo culturale perfettamente incastonato nel contesto cittadino. Di particolare interesse sono poi le glosse presenti in alcuni volumi che danno l‘immagine dello scorrere del tempo attraverso annotazioni personali, testimonianze preziose di una vita scandita non solo dai tempi della liturgia, ma arricchita anche dalla lettura di testi sacri e da opere di carità. Ai visitatori, sarà consegnata una brochure della mostra (disponibile in quattro lingue), e successivamente sarà realizzato un supporto multimediale (cd-rom) per illustrare tutti i particolari più nascosti del monastero. Inoltre, a partire da settembre, si potrà visitare il monastero con un tour virtuale, navigando nel sito www.agenziaeuromed.it. Una piantina interattiva permetterà di selezionare e visualizzare ciascuna delle tre sale e consultare le opere esposte, con relativa immagine e descrizione in quattro lingue: italiano, inglese, francese e tedesco. Il tour virtuale è arricchito da un video con le riprese più suggestive. «L‘Agenzia - spiega il suo presidente e sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone - nasce per colmare un vuoto a livello locale: la mancanza di un ente che potesse promuovere la presa di coscienza di un‘identità europea, in cui il bene culturale rappresenta l‘identità e la cultura una risorsa su cui puntare. Per questa ragione, l‘Agenzia intende far conoscere, apprezzare e valorizzare il nostro patrimonio come veicolo della memoria comune dei popoli. Dalla sua nascita (marzo 2003 nel palazzo Turrisi-Palumbo, ndr) abbiamo perciò organizzato numerosi convegni, seminari ed incontri internazionali e presentato progetti per la promozione dei beni culturali».
Davide Stasi
28/07/2006