GERMINARIO Maria Elena
marluna teatro

associazione
marluna teatro
trani
www.marlunateatro.com


> Teatro - Theater



 pubblicazioni

effe.luna. frammenti di frida
24/04/2009
Dieci monete d’oro. Dieci sogni chiusi in un cassetto. Arrivata quasi alla fine della sua vita Frida raccoglie le sue ultime monete d’oro: cerca di ricomporre la sua identità frantumata, riattraversando vividi ricordi, che talvolta si fanno “presente”, dà loro un suono, non più quello del surreale colore dei suoi quadri, ma quello della sua voce. Ricordare per confermare la propria esistenza, per riconoscersi in uno specchio, ripensarsi nel passato per consolidare la realtà del suo presente e potersi così librare “in volo”. Effe. Luna. Frammenti Di Frida. nasce dall’esigenza di raccontare un viaggio, quello che, dalle carte private di Frida Kahlo, riprende e mette in luce i ricordi più intimi e nascosti, lontani dall’immagine che la famosa pittrice messicana voleva dare di sé agli altri e al suo pubblico: l’amica immaginaria, i genitori, l’amore per Diego Rivera, il suo rapporto con la pittura, l’incidente che ha cambiato la sua esistenza, i viaggi all’estero e il suo voler ritornare in Messico, per affondare le sue radici, i suoi piedi, e rendere concreta la sua esistenza. Frida riconosce la bellezza della sua terra e si aggrappa ai suoi valori, come a quelli del comunismo, mentre il suo corpo fragile va a pezzi. E’ uno spettacolo/tentativo di ricomporre, in un unico mosaico, i ”frammenti della sua vita” meno conosciuti, come lei stessa li ricordava nel diario o nelle lettere ad amici, amanti o familiari, dove alla parola costantemente si alternano musica e colore. E’ un lavoro che porta a scoprire e rivelare la profonda forza, con cui Frida ha sopportato tanta sofferenza, sempre a testa alta e “schiena dritta”… e permette di emozionarci e riconoscerci, ognuno a proprio modo, nella immagine riflessa nello specchio. Il progetto di questo spettacolo è nato dal riconoscimento dell’autrice/interprete in valori e battaglie che la stessa pittrice messicana aveva sostenuto e portato avanti. Battaglie che hanno dimostrato una forza inconsueta, non solo in campo affettivo (per superare delusioni e tradimenti del marito), ma anche in campo sociale, nel momento in cui Frida si è fatta portavoce di valori della cultura e del popolo messicano, cultura dalla quale lei stessa ha tratto ispirazione per i suoi quadri. Oggi, ripercorrere e ricomporre alcuni frammenti della vita di Frida Kahlo, è occasione di un viaggio intimo, ma nello stesso tempo “pubblico”, capace di smuovere le menti e il coraggio degli spettatori, per la difesa dei propri valori, delle proprie idee, per la salvaguardia del proprio essere allo stesso tempo “individuali” e “pubblici”.


le pareti di antigone
18/03/2010
La ricerca che Marluna Teatro sta portando avanti insieme alla poetessa Teodora Mastrototaro, pone le sue basi nelle tematiche contenute ne “L’ANTIGONE DI BERLINO”dell’autore berlinese Rolf Hochhuth, che ha recuperato la trama dell’Antigone di Sofocle, per raccontare una storia vera, ambientata nella Berlino del ’43, quella di Rose Schlosinger, componente di un gruppo di resistenza antinazista, chiamato Orchestra Rossa. Nel breve racconto di Hochhuth Anna, che incarna la Schlosinger, seppellisce suo fratello, contravvenendo alla legge emanata da Hitler nel 1938, che vietava di seppellire i cadaveri dei giustiziati per crimini politici. Nonostante avesse la possibilità di salvarsi, Anna non nega l’azione compiuta e viene condannata. La complessità delle tematiche emerse e la necessità di rendere chiari e fruibili scenicamente concetti complessi, la volontà di creare uno spettacolo teatrale, che riesca a comunicare ciò che noi per primi abbiamo sentito e provato, e, infine, il tentativo di sperimentare una commistione di poesia e teatro che non renda incomprensibile il lavoro ma che lo valorizzi, motivano la nostra necessità di confrontarci con artisti, esperti nel settore, e con il pubblico. Siamo partiti da questa storia, conservando la trama principale, ma tentando di sperimentare una commistione tra linguaggio poetico e linguaggio teatrale. Una voce fuori campo, quella caratterizzata dal linguaggio poetico, è la voce delle pareti delle stanze e dei luoghi che attraversa Anna, di quei luoghi che narrano la sua anima, i suoi conflitti interiori, la storia che costruisce. E solo quei luoghi possono continuare a “parlare” anche quando Anna e gli altri personaggi non abitano la scena. Alla voce fuori campo si alterna un’azione teatrale, scandita da tempi e ritmi netti e precisi, e da una scena scarna, in cui pochi elementi rappresenteranno il luogo vissuto. LE PARETI DI ANTIGONE è il risultato di questo lavoro di ricerca: Anna, come Antigone, continua a parlaci, continua a parlarci quale emblema della difesa della sfera individuale e privata del singolo contro l’invadenza feroce dello Stato attuale e delle sue Leggi, uno Stato che legifera per tutti, difendendo principi “religiosi” e non umani. Anna difende un gesto antico come il mondo, difende soprattutto un desiderio antico come il mondo: quello di trovare pace dopo la morte. Lo desidera per sé. Lo desidera per suo fratello. Lui non si è potuto difendere. Cercherà di farlo lei ora, a nome di tutti. Sentiamo il bisogno di far vivere l’umanità in scena e vogliamo raccontare un’umanità che lotta anche attraverso la poesia, perché possa risollevare dal fango ciò che in battaglia si è perduto.


Il figlio del mare
20/07/2013
spettacolo teatrale creato in occasione del 950° anniversario della proclamazione degli STATUTI MARITTIMI di Trani: un evento storico raccontato in favola. " Un Cantastorie arriva nella città di Trani a portare il suo spettacolo di burattini. Ma in questo posto particolare, in questa città particolare, racconterà una storia nuova che darà corpo alla vecchia leggenda del figlio del mare… E con un incantesimo i suoi burattini reciteranno senza fili… Ce li presenterà uno ad uno… "


 
Progetto promosso da:



Con il contributo di:
Con il patrocinio di: