Francesco Ferreri, Chekos'art, 1977 Lecce.
Si trasferisce a Milano all'età di 13 anni, dove cresce nell'underground dei grafiti dell'old school milanese. Grafico, muralista e Street artisti. Lascia impronte indelebili sui muri delle città italiane ed estere per riqualificare 'zone grigie' ma anche per comunicare con le nuove generazioni. Personaggi storici, fotografi, cantanti, filosofi, persone impegnate nel sociale, le sue opere racchiudono una varietà di soggetti caleidoscopica, cercando di recuperare quella memoria storica che si tende, spesso e presuntuosamente, a dimenticare. Il suo è un muralismo sociale, infatti, si è dedicato molto al tema del razzismo e a combattere questo fenomeno mondiale ancora tristemente attuale (vedi murales antirazzista a Bialystok, Polonia, 2013). Durante festival autoprodotti ha realizzato diversi interventi murali e installazioni in centri sociali o palestre e si è dedicato ai progetti nei quartieri popolari. I suoi muri sono veri e propri 'monumenti urbani' ed il valore pubblico della sua arte risiede nel tentativo di far riemergere sensazioni legate alla memoria storica. L'edificio diventa cosi veicolo di messaggi legati alla storia e all'aspetto socio-culturale del luogo in cui è collocato, ed suoi muri dei veri "monumenti urbani". Si definisce un artista che si esprime con gli spray. Tra la fine degli anni '90 e i primi anni del 2000 sente l’esigenza di realizzare dei lavori maggiormente intellegibili, spingendo la sua ricerca verso nuovi orizzonti. cosi che é avvenuto il passaggio agli sticker, ai poster e soprattutto agli stencil. Dopo anni di sperimentazione approda al suo inconfondibile stile optical, un motivo circolare che conferisce dinamicità ai suoi volti. Negli anni passati ha partecipato a diverse collettive anche al fianco di autori di fama internazionale. Chekos non è solo un artista ma anche fondatore di 167/B Street, co-fondatore di South Italy StreetArt e art director di BFake.